domenica 3 maggio 2009

morsi d'armadio

Oh errante cavaliere dentro al mio specchio. Stamane ti vidi e compresi che era giunto il giorno.
Giorno di folletti e fate, di ucelli e scoiattoli e fratelli e foglie e sorelle e madri e padri e cani. Tutti attenti di silenziosi applausi intorno all'impresa. Ed io, te, convinto di farcela come mai prima.
Oh cavaliere procrastinante, quanto coraggio nell'affrontare quell'anta e ciò che essa ti scoprì davanti gli occhi. Fu battaglia vera, fu battaglia serena, fatalista finalmente e da poco sangue sporcata.
Morsi se ne videro, così come fendenti decisivi, ma era battaglia e niente di meno ci si aspettava. Morsi se ne videro e ferirono, ma il tempo fu clemente e presto tutto finì senza vittime, senza vincitori, senza vinti, solo con una buona battaglia combattuta.