Dove sei, cosa fai,
ora che sto qui con chi stai,
son domande, io lo so,
che proprio non dovrei.
Io che scrivo, scrivo ancora,
ma questo già lo sai,
e m’interrompo come prima,
ma stavolta non mi sgriderai.
E cos’è, questa qua,
proprio io non lo so,
un qualcosa che servirà,
ad arrabbiare gli amici miei.
Loro no, non lo sanno,
come è che è,
quando loro non ci stanno,
e la penna s’intinge in te.
Se la carta mi bruciasse,
forse non sarei così,
con le piaghe a deturparmi,
forse finirebbe lì.
Eppure io, io lo so,
che niente più cambierà,
quel che è stato è già stato,
e nulla più tornerà.
Chiedo solo di lasciarmi,
l’illusione che ci sia,
un solo segno, pure blando,
ma lasciato dalla mano mia.
E questa qua, io lo so,
non aiuterà un granché,
sono strofe sgrammaticate,
ancora in cerca di un perché.
Forse il modo per ammettere,
che è davvero finita qui,
che sono fragile, non so scrivere,
e che è davvero finita qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Come hai previsto, io nn condivido... ma apprezzo sempre e comunque! :)
Era da "Essere. Insieme." che non leggevo una poesia così bella..
Posta un commento