Portami via la mente, portala con te.
Lontana dall’altra gente, portala con te.
Fuggire dal presente, finché tempo c’è.
Ad inventare un futuro, portami con te.
Quando si svegliò quel giorno, la ragazza vide il sole forzare gli scuri e irrompere nella stanza. Che fosse nella sua città, nella sua casa, sul bordo del suo letto, era una bugia. Non si trovava più lì, non era più lei. L’aria si lasciava respirare con piacere, portando con se profumi d’infinite possibilità. Danzava, immobile danzava, senza peso danzava s’un pavimento di vetro, mentre sotto di lei il mondo sfumava straniero.
Stringi forte le mie dita, tienile con te.
La mia mano, le mie dita, tienile con te.
Intrecciate nella vita, finché tempo c’è.
Per parlare d’ogni sogno, tienimi con te.
Gli occhi d’improvviso aperti sul soffitto. Il soffitto d’improvviso coperto di foglie. Le foglie d’improvviso striate di vento. E il vento suonava, il vento soffiava, il vento portava i pensieri del ragazzo lontano, lontano come mai erano arrivati. Su distese sfocate correva una luce vera accanto a lui. Danzava con lui, su di lui. Scivolava sulle guance, sul collo, tra i capelli sorpresi si spingeva, mentre il mondo attorno sfumava straniero.
Portami via la mente, portala con te.
Lontana dall’altra gente, portala con te.
Fuggire dal presente, finché tempo c’è.
Ad inventare un futuro, portami con te.
Lontana dall’altra gente, portala con te.
Fuggire dal presente, finché tempo c’è.
Ad inventare un futuro, portami con te.
Quando si svegliò quel giorno, la ragazza vide il sole forzare gli scuri e irrompere nella stanza. Che fosse nella sua città, nella sua casa, sul bordo del suo letto, era una bugia. Non si trovava più lì, non era più lei. L’aria si lasciava respirare con piacere, portando con se profumi d’infinite possibilità. Danzava, immobile danzava, senza peso danzava s’un pavimento di vetro, mentre sotto di lei il mondo sfumava straniero.
Stringi forte le mie dita, tienile con te.
La mia mano, le mie dita, tienile con te.
Intrecciate nella vita, finché tempo c’è.
Per parlare d’ogni sogno, tienimi con te.
Gli occhi d’improvviso aperti sul soffitto. Il soffitto d’improvviso coperto di foglie. Le foglie d’improvviso striate di vento. E il vento suonava, il vento soffiava, il vento portava i pensieri del ragazzo lontano, lontano come mai erano arrivati. Su distese sfocate correva una luce vera accanto a lui. Danzava con lui, su di lui. Scivolava sulle guance, sul collo, tra i capelli sorpresi si spingeva, mentre il mondo attorno sfumava straniero.
Portami via la mente, portala con te.
Lontana dall’altra gente, portala con te.
Fuggire dal presente, finché tempo c’è.
Ad inventare un futuro, portami con te.
1 commento:
Complimenti scrivi benissimo.
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