domenica 8 luglio 2007

l’urgenza

Quando lei disse “ho urgenza di te” lui pensò avesse qualcosa di importante da dirgli, un impegno imminente; pensò le servisse qualcosa, pensò ad un guaio.
Lei gli disse che aveva urgenza di lui per comunicargli quel bisogno insostenibile che fa sue le pareti dello stomaco e le contrae, le torce. La necessità totale di sentirlo, vederlo, toccarlo. Saperlo e respirarlo; per avere un po’ d’aria nei polmoni.
Lei gli disse che aveva urgenza di lui per comunicargli tutto ciò che non sapeva dire con altre parole.
Quando lei disse “ho urgenza di te” lui rispose “sono qui”, chiedendosi il motivo dell’insolita frase. Era di fronte a lei. Poteva sentirlo parlare, vederlo, allungare una mano e toccarlo. Quando rispose di essere lì, lo fece con estrema naturalezza; desideroso di rassicurarla dolcemente.
Quando lui rispose “sono qui” lei si sentì persa nel vuoto d’un baratro. Rispondere con tale freddezza mentre lei si era lasciata totalmente andare. L’aveva reso il suo bisogno, il suo fremito, il suo odore e glielo aveva detto. Si aspettava rispondesse con pari ardore. Si aspettava gli occhi lucidi, una dichiarazione densa come miele caldo; si aspettava di salire in macchina e partire insieme.
Quando lui rispose “sono qui” lei disse “qui dove?”

5 commenti:

Anonimo ha detto...

fantastico....

Anonimo ha detto...

Quando lui rispose “sono qui” lei disse “qui dove?”...“al bagno”

Anonimo ha detto...

tiramisù?

Anonimo ha detto...

oddio... temo di non aver ben capito...

S.

Anonimo ha detto...

il profondo...intimo...bisogno!
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Chiara