venerdì 22 agosto 2008

Abetone 29.07.2008

Chiamami viaggio, scordati di me,
sarò partito, lontano, sordo
a richiami che non siano tuoi.
Tu chiamami viaggio e apparirò,
con mano tesa e sporca
sarò strada e terra e deserto.
Conta le stelle, chiamami ad ognuna,
ascolterò le loro voci e sarà la tua,
sempre, arriverò, ti chiederò in sposa.
Diverrai rosa di vergogna dietro le orecchie,
io sarò viaggio, tu sarai meta,
in un sussurro i nostri sorrisi, il tuo diniego.
Mi chiamerò viaggio ancora e ancora,
d’una attesa fertile in cui sbocci il tuo viso,
a rammentare che di viaggio ho zuppa la pelle.

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