martedì 22 gennaio 2008

Dove sei, cosa fai,
ora che sto qui con chi stai,
son domande, io lo so,
che proprio non dovrei.
Io che scrivo, scrivo ancora,
ma questo già lo sai,
e m’interrompo come prima,
ma stavolta non mi sgriderai.
E cos’è, questa qua,
proprio io non lo so,
un qualcosa che servirà,
ad arrabbiare gli amici miei.
Loro no, non lo sanno,
come è che è,
quando loro non ci stanno,
e la penna s’intinge in te.
Se la carta mi bruciasse,
forse non sarei così,
con le piaghe a deturparmi,
forse finirebbe lì.
Eppure io, io lo so,
che niente più cambierà,
quel che è stato è già stato,
e nulla più tornerà.
Chiedo solo di lasciarmi,
l’illusione che ci sia,
un solo segno, pure blando,
ma lasciato dalla mano mia.
E questa qua, io lo so,
non aiuterà un granché,
sono strofe sgrammaticate,
ancora in cerca di un perché.
Forse il modo per ammettere,
che è davvero finita qui,
che sono fragile, non so scrivere,
e che è davvero finita qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come hai previsto, io nn condivido... ma apprezzo sempre e comunque! :)

Anonimo ha detto...

Era da "Essere. Insieme." che non leggevo una poesia così bella..