mercoledì 16 gennaio 2008

il mio nome è vieni con me

Quando ci incontrammo disse solo “Il mio nome è vieni con me”.
Fu in una strada vera, troppo diversa da quelle che conoscevo. Brividi mi distolsero.
Rimanemmo a guardarci immobili, nessun’altra parola. Distanti; finché non se n’ebbe più traccia e rincasai.
Passò un giorno o anni e tornai nello stesso punto. “Il mio nome è vieni con me”.
“Ma come? Dove? Perché? Fin quando? Cos’accadrà? Cosa c’è di sicuro?”
Ancora fermi, separati da una distanza incolmabile. Nessun’altra parola; finché non se n’ebbe più traccia e rincasai.
Il giorno dopo o dopo anni, riandai lì, in quello stesso posto. “Il mio nome è vieni con me”.
Rimasi in silenzio, rimanemmo in silenzio. Il mio passo che voleva muoversi non si mosse; provò ma non si mosse.
Il perdurare dello spazio fra noi; finché non se n’ebbe più traccia e rincasai.
Tornai nel medesimo tempo e nel medesimo luogo, senza che nulla però si presentasse di nuovo alla mia vista.
Aspettai per un giorno o per anni. Mi consumai nell’attesa; finché di me non si ebbe più traccia né mai rincasai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Della serie "cogli l'attimo" o "pigliatela in saccoccia"... ma qualcuno, purtroppo x lei, ha voluto sprecare quegli attimi...!

Complimenti x il post d'effetto!

p.s.
mi sono AUTOCENSURATA... ;)
TVB DANI!