giovedì 23 novembre 2006

Pene d'Amore

Griselda cara,
amore mio,
non riesco più a non scriverti, stanotte t’ho sognata ancora.
Fermo al centro d’un lago, con i piedi che senza peso sfioravano l’acqua, ti vedevo avvicinarti. Superavi la riva guardandomi fisso negli occhi, camminavi sull’acqua anche tu. Avanzando ti spogliavi, lasciando una scia d’abiti dietro te. Mi raggiungevi completamente nuda e risucchiavi le mie labbra in un lunghissimo bacio a Folletto. Mi chiedevo come facevi a palparmi in quel modo: frugavi come se dieci tentacoli avessero sostituito le tue mani. Poi un tuo sussurro dissipò ogni pensiero: “Facciamo pacci-pacci-pum-pum?”. Sapevi come avrei risposto: “E daje!”. Iniziammo a fare pacci-pacci pum-pum come solo noi sappiamo fare.
Mi son risvegliato soffrendo più che mai di gran pene d’amore.
E’ da quel giorno, da quel tuo “sono confusa” che sto così. Sarà perché ti avevo detto “ti amo” e me lo avevi detto anche tu. Sarà perché si crede che quando le ragazze dicono “ti amo” ti amano veramente, col cuore gonfio. Sarà perché si crede che quando i ragazzi dicono “ti amo” ti amano solo per far venire meglio pacci-pacci-pum-pum. Sarà perché quando io ti dicevo “ti amo” ti amavo con tutto me stesso. Sarà perché quando tu mi dicevi “ti amo” ti godevi il mio cuore gonfio.
Ed ora qui, continuo a soffrire di gran pene d’amore.
Tante volte ho provato a venire sotto casa tua per parlarti, ma la tua confusione non me lo ha mai permesso. Eri confusa lunedì, spiaccicata sul finestrino di quella Clio rossa. Eri confusa martedì, avvolta a qualcosa dentro una 147 grigia. Eri confusa mercoledì, offuscata dai vetri appannati della Focus blu. Eri confusa giovedì, scecherata dalle sospensioni di quella Punto verde. Eri confusa venerdì, sul sedile posteriore di una Classe A nera. Nel week-end non sono venuto, perché credo sia giusto che tu abbia i tuoi spazi.
Incessante mi consumo per placare gran pene d’amore.
Ho anche provato ad uscire con altre ragazze, ma dopo avergli detto: “E daje!”, mi sono accorto che si trattava di tiri-tiri-turu, pille-pille-bum-bum, ciccia-ciaccia-kazum, ciuff-ciuff-brum-brum o du-du-du-da-da-da; ma mai, mai, mai era pacci-pacci-pum-pum. Ed ho capito che a me piace solo pacci-pacci-pum-pum e che questo riesce solo con te.
Così resto ancora qui a soffrire gran pene d’amore.
Comunque, non è stato per nulla di tutto ciò che ho deciso di scriverti. Semplicemente volevo dirti che nel mio sogno era bellissimo farlo al centro del lago, sul pelo dell’acqua; quindi, se ci sarà occasione, dobbiamo proprio tenerlo a mente e considerarlo come un posto nuovo da provare.

tuo per sempre

3 commenti:

Anonimo ha detto...

cambia spacciatore, cugino!...e cmq con pacci-pacci-pum-pum fly down baby! qui il grido imperante è stricchete-stricchete-sgnè-sgnè...

saluti & baci

stefano

Anonimo ha detto...

GRISELDA?????????
Ma un nome più normale no eh? :-p
Certo che così si addice più al personaggio matto.

Ma come si fa a far soffrire un ragazzo come te?
ahhhhhh se avessi l'età, la possibilità e la libertà......
eh eh

S'è capito chi sono?
Aggiungo solo che se TUSAICHI leggesse una cosa del genere, altro che parolacce, ti viene a trovare sotto casa!

Comunque a parte tutto so quello che stati passando, credo che la maggior parte delle donne ci sia passata almeno una volta nella vita (OPS!).
Lo sai già......ma te lo ripeto.....sei un grande Dany, non cambiare mai e non ti abbattere che presto troverai quello che cerchi. Magari non è Griselda, ma una persona come te, piena di tante cose belle deve assolutamente condividersi con il mondo.
e come dice un mio amico paesano......sei DEMANO PUBBLICO!

Anonimo ha detto...

- Non ha importanza, è passato...
- Si, ma continua a fare male!
- Oh si, il passato può fare male. Ma a mio modo di vedere dal passato puoi scappare... oppure imparare qualcosa.

S.