lunedì 4 dicembre 2006

testamento di un barbone

A te che mi sei passato accanto senza guardarmi, stringendoti di più nel tuo cappotto. A te lascio il mio carrello e tutto ciò che contiene.
A te che mi hai pisciato addosso dall’alto del ponte e poi sei scappato ridendo. A te lascio tutti i miei vestiti e il loro sapore.
A te che mi hai lanciato contro sassi di rabbia e ogni insulto che conoscevi. A te lascio i cartoni caldi delle mie notti.
A te che mi venivi sempre dietro e dormivi accanto a me sfiorandomi col tuo pelo. A te lascio un’ormai infinita libertà.
A te che mi hai sorriso, ti sei fermata, mi hai frugato sotto la giacca e dentro al petto. A te non lascio niente, perché non avevi più nessun diritto di andartene così semplicemente.

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